Dal totalitarismo produttivista e consumista alla società della decrescita: la sfida di Serge Latouche

di Emanuele Rossi

L’esplosione della crisi economica del 2008, i cui effetti sociali sono ancora oggi sotto gli occhi di tutti, l’emergenza sanitaria che si protrae ormai da quasi due anni, la questione climatica e il rischio di un disastro ecologico imminente, hanno aperto il dibattito relativo al futuro delle nostre società e alla necessità di un ripensamento dei nostri comportamenti e dei nostri stili di vita. All’interno di questo dibattito, un ruolo di primo piano è svolto da Serge Latouche che, in un recente volume dal titolo Breve storia della decrescita. Origine, obiettivi, malintesi e futuro (Latouche 2021), torna a riflettere sulla parola decrescita. Una riflessione che nasce dal bisogno di chiarire e di spiegare, una volta per tutte, il senso e il significato di questo termine che, pur essendo entrato recentemente nel dibattito economico e sociale, è stato oggetto di critiche, di malintesi e di continui fraintendimenti, fino al punto da essere considerato da più parti come un vero e proprio “oggetto mal identificato”.


Abstract

The 2008 economic crisis, the health emergency, the climate issue and the risk of an imminent ecological disaster, have opened the debate on the future of our societies and the need to rethink our behaviour and our lifestyles. Within this debate, a leading role is played by Serge Latouche who, in a recent volume entitled Breve storia della decrescita. Origine, obiettivi, malintesi e futuro, returns to reflect on the word degrowth and on the need to leave the dominion of the economy to give life to another society based on gift, sharing and conviviality.

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