L’emergenza pandemica come innesco della crisi delle democrazie illiberali negli ordinamenti costituzionali ungherese e polacco

di Simone Benvenuti

In queste pagine concentro l’attenzione sull’evoluzione più recente degli ordinamenti “illiberali” ungherese e polacco nel corso dei quasi due anni di crisi pandemica che ha colpito a livello globale dal febbraio 2020. La questione che mi pongo è se si possa guardare a tale crisi come al momento di innesco di un’inversione di tendenza in grado di aprire la strada, per tali ordinamenti, a un ritorno nella famiglia delle democrazie costituzionali. La prospettiva del presente scritto è dunque di sistema: in un’ottica comparatistica, occorre infatti interrogarsi sull’impatto di quello che può certamente considerarsi uno “stress test” della tenuta ordinamentale in periodi di crisi. Lo si è fatto peraltro in relazione alle democrazie costituzionali (stabilizzate), mettendosene in luce le inevitabili ricadute a diversi livelli (forma di governo, forma di stato, tipo di stato, etc.) (Cuocolo 2020; Vedaschi 2020). Con riguardo alle democrazie “illiberali”, ci si è invece interrogati sulla misura in cui la crisi abbia rappresentato una “window of opportunity” per il consolidamento del regime “illiberale” (Sawicki 2020b).


Abstract

This article reflects upon the impact of the pandemic crisis on the state of illiberal democracies in Hungary and Poland. It holds that in 2020 and 2021 the two regimes suffered a loss of legitimacy and this exacerbated the elements of resistance to their consolidation. The analysis, that aims at contributing to the theoretical discussion on the nature of illiberal democracies, after presenting the constitutional framework to enact a state of emergency in the two countries and the relevant practice, focuses on the developments in three areas: system of government, regime and relations with the European Union. It then concludes situating the analysis in the perspective of the Hungarian and Polish constitutional traditions.

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